e proviamo a ricominciare…purtroppo sotto pessime spinte…

Scusate, ma dopo essermi sorbito per settimane, un anno fa, invettive varie di persone scandalizzate perchè, ai tempi del terremoto in Abruzzo, davo cordialmente e visceralmente della MERDA a Bertolaso e ai suoi sottotenenti…

un piccolo aggiornamento ci voleva…

Cito Travaglio, dal Fatto quotidiano:

"Più intercettazioni escono, più si capisce perché le vogliono abolire. Non c’è niente di meglio che ascoltare la nostra classe dirigente, anzi digerente, e i nostri imprenditori, anzi prenditori, per capire da chi siamo governati. Eppure, grazie alle inchieste di Espresso, Repubblica, Annozero, Report e Il Fatto, chi fossero Bertolaso e la sua band si poteva intuirlo.

Solo un’informazione serva e salivare poteva scambiare questo bluff semovente, travestito da calciatore della Nazionale, per “un servitore dello Stato nel mirino dei giudici” (Vespa, Pompa a Pompa), “il virgilio delle catastrofi, la straordinaria normalità, jeans&polo, voce piana e forte appeal, l’uomo che piace a tutti tranne che ai magistrati che provano a inzaccherargli la divisa” (Mario Giordano, Libero anzi Occupato), “un efficace organizzatore” (Sergio Romano, Pompiere della Sera), “un tecnico capace ed efficiente” (Littorio Feltri, il Geniale), “l’homus berlusconianus (sic), quello del ‘basta con le chiacchiere’, della politica del fare, dei metodi spicci, lo zar di tutte le emergenze” (Peppino Caldarola, Il Riformatorio), “un uomo che fa del bene e quindi viene perseguitato” (il Banana).

Ora, grazie alle intercettazioni, anche i non vedenti e i non scriventi sanno chi è e di chi si circonda: un cenacolo di stilnovisti che, molto fisionomisti, si autodefinivano “cricca di banditi”, “immersi in un liquido gelatinoso ai limiti dello scandalo”, “combriccola”, “gente che ruba tutto il rubabile”, “bulldozer”, tipi “da carcerare”. Infatti sono stati accontentati. Siccome anche la toponomastica ha un peso, l’appaltatore-elemosiniere di Bertolaso, Diego Anemone, risiede in via Regalìa: più che un indirizzo, una vocazione. Infatti, per rastrellare contanti per gli incontri con San Guido, si rivolgeva a un prete, don Evaldo, per gli amici “don Evà”. Ma le mazzette erano soprattutto in natura, ultima evoluzione di Tangentopoli: fuoriserie e aerei a sbafo, ristrutturazioni e divani gratis, escort e massaggi tutto compreso, assunzioni di figli e domestici. Ecco, la famiglia prima di tutto: Angelo Balducci, uno dei BertoBoys, tenta di piazzare il figlio: “Compie 30 anni e io mi chiedo come padre: che ho fatto per lui? Un cazzo”.

Un genitore esemplare. La regola è non pagare mai il conto: quando Anemone in versione marina organizza soggiorni all’Argentario per Carlo Malinconico, segretario generale di Palazzo Chigi e poi presidente degli Editori di giornali, precisa: “Mi raccomando, non è che si distraggono e gli fanno il conto!”. Non sia mai. In altre telefonate sembra di riascoltare i furbetti del quartierino. Fazio: “Ho messo la firma”. Fiorani: “Tonino, sono commosso, io ti ringrazio… ho la pelle d’oca… ti darei un bacio sulla fronte ma non posso farlo… prenderei l’aereo e verrei da te, se potessi”. Ora un altro dei BertoBoys, Fabio De Santis, meravigliosamente definito dalla burocratjia della Protezione civile “soggetto attuatore”, dice ad Anemone: “Dammi un bacio sulla fronte”. Anemone va un po’ più in giù: “Dove vuoi, pure sul culo se mi dai una buona notizia”. Altri ingredienti ricordano i sistemi di Bancopoli, Calciopoli e Parmalat, col controllo sulle sole variabili impazzite rimaste: non il Pd, figuriamoci, ma i pochi giornalisti e magistrati che ancora fanno il proprio mestiere. Il giornalista spione riferisce quel che sta per scrivere Fabrizio Gatti sull’Espresso, mentre – secondo l’accusa – il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro spiffera notizie agl’indagati (l’avevano già pizzicato nel caso Unipol, infatti coordinava le indagini sui grandi eventi). Completano il quadro le “ripassate” di Bertolaido a Francesca e a un’altra signorina (“una fisioterapista di mezza età”, garantisce il premier, sempre informatissimo), ma a scopo di “terapia” per “riprendermi un pochettino”. E aggiungono un tocco di berlusconianitudine al tutto (il listino del Beauty Salaria include il “trattamento fango”, 65 euro tutto compreso). Ce n’è abbastanza per l’immediata nomina di San Guido a ministro, con legittimo impedimento incorporato: un Bertolodo."

da Il Fatto Quotidiano del 12 febbraio 2010

Non ho tempo, nè voglia di aggiungere molto di mio, per cui… togliamoci il disgusto dalla bocca con una sana ricetta di un piatto tipico italiano,
pubblicata da Beppe Grillo:


"Il piatto più tipico della Protezione Civile è senz’altro
la ripassata alla Francesca, una ricetta tradizionale, ottima per i terremotati, per fare terapia di gruppo e per il G8. Semplice da preparare.

Tempo di cottura: pochi minuti, meno di una sveltina.
Ingredienti per un numero di persone a piacere:
– Gelatina in abbondanza per ottenere un sistema gelatinoso di qualità
– Escort al burro
– Corrotti marciti
– 1 mazzo di cavoli amari
– Semi di magnaccia
– Guido Bertolaso
– 1 Anemone
– 5 carote medio/grandi da 18 cm
– Terremoto dell’Aquila
– Gambi di sedano acerbi
– Francesca da ripassare
– Brasiliane infaticabili da competizione
– Angelo Balducci e Fabio De Santis (Dipartimento Sviluppo e Competitività)
– Bietola fresca quanto basta
– Mondiali di nuoto di Roma 2009
– Patatine traforate
– G8 Maddalena
– 150° anniversario dell’Unità d’Italia
– Nuovo Museo dello sport italiano di Tor Vergata
– Carlo Malinconico (presidente della Fieg)
– Sale e pepe quanto basta.

Per la preparazione della ripassata ci si baserà sulla famosa ricetta detta Berlusconi/Tarantini.
Preparate subito Bertolaso con catastrofi di media grandezza, introducetelo allo Sport Village "per uno dei soliti massaggi" e passatelo al setaccio con la sua acqua di cottura di Haiti, intercettatelo, dopodichè fate soffriggere in una pentola l’Anemone con l’olio. Quando Francesca sarà stata ripassata potrete aggiungere anche mulatte di importazione dop ed un cucchiaio di concentrato di opere pubbliche. Dopo alcuni minuti di cottura a fuoco medio aggiungete la purea gelatinosa di Balducci e De Santis tutti interi, mescolati ed aggiungete tangenti a pezzetti. Salate e pepate a piacere, quindi aggiungete un po’ di retrogusto amaro con Carlo Malinconico. Lasciate cuocere per 2 ore almeno dopo avere aggiunto 6 mestoli di acqua santa di palazzo Grazioli. La zuppa gelatinosa va servita a letto durante un qualunque evento luttuoso per la Nazione, ma proficuo per la ricostruzione.

La ripassata.
Come dice il nome ripassata significa passata di nuovo. Essenzialmente conosciuta come Francesca è uno dei piatti più diffusi della Protezione Civile. E’ costume prepararla in quantità più che abbondante ai rientri aerei di Guido Bertolaso. Si può riscaldare e mangiare nuovamente, tutti i giorni dell’anno, anche in compagnia. Una volta imbiondita la tangente in superficie si può servire calda con olio a crudo, vi raccomando la qualità dell’olio e la benedizione del cardinale Ruini."

Fonte:
Beppe Grillo.it

e anche oggi è passata una giornata… sveglia tardi… mal di testa tipico del day after… un tazzone di caffè nero… una telefonata preziosa con la mia sorella maggiore a dare un senso alla giornata… poi i soliti gesti meccanici: garage, auto, e a dire cazzate vuote con gli amici con la "a" minuscola… poi finalmente da soli… nel silenzio… 

il tempo… il tempo in questa vita è prezioso e inutile… inutile per le cose che a molti sembrano importanti… e forse per questo molta gente dice che questa vita è una merda, che c'è chi ha troppo e chi nulla…

tutto dorme tranquillo… la notte è serena e il vento soffia dolcemente e misteriosamente… e dà un po' di pace al cuore… la speranza che la vita non può essere questo squallido scorrere di giorni e rituali… non può essere solo studiare, lavorare, e dire cazzate con amici di cui ti chiedi: "chi è per me lui/lei? e chi sono io? che cazzo ci sto facendo qui???!"

il tempo scorre… è prezioso per una cosa, mi hanno insegnato: per amare. conta solo per questo. tutto il resto è vanità e un inseguire il vento… e io mi chiedo se ho mai una volta, nella mia fottuta vita, amato davvero qualcuno… parlo del vero amore, quello di chi si consumerebbe per un amico o un'amica…

me lo chiedo perchè per me vivere ha un senso solo se Amo qualcuno da cui sentirmi Amato. vorrei essere al centro del cuore di qualcuno… che mi ami di amore puro, costante e vero… per come sono, e che fra tutte le creature, mi abbia in cima alla sua anima.

a me di tutto il resto non è mai importato molto… è questa la mia più grande debolezza…

è terribile questo bisogno, questa ricerca… E ti corrodono dentro le delusioni, i tuoi stessi errori, o la punta avvelenata del coltello serpentino del dubbio… di non essere l'unico, sulla cima dell'anima che ti ha rubato il respiro…

ti ritrovi indifeso come un bambino strappato improvvisamente dal cordone ombelicale e gettato in un deserto freddo… a dibattersi e piangere nel sangue… con l'aggravante di essere cosciente di quello che ti sta accadendo…

il bisogno disperato di un amore vero ed esclusivo è la più grande maledizione… è la notte buia dell'anima…

ti fa sbagliare, ti fa credere troppo angelici gli esseri umani, o troppo umani gli angeli visibili… ti lascia nel continuo dubbio se stai idealizzando troppo, se stai volando con ali di cera verso il sole dell'illusione… o se stai strappando le ali all'angelo custode di carne che un Dio pietoso ti ha messo sul cammino… sulla tua personale prospettiva Nevsky…

e tu soffri… e ti smarrisci negli interminabili lungometraggi di una mente troppo ferita per credere… troppo dannatamente assetata per smettere di farlo…

poi ti senti così meschino… perchè capisci che dell'amore non hai capito un cazzo…

diceva uno che dell'amore aveva capito tutto:

" O Divino Maestro,

che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare.

Non di essere compreso quanto di comprendere.

Non di essere amato, quanto di amare.

Infatti: donando si riceve.

Dimenticandosi si trova comprensione.

Perdonando si è perdonati.

Morendo si risuscita alla vera Vita. "

Lo imparerò mai?

quando smetterò di essere un bambino, e diventerò un uomo?

quando imparerò ad Amare?

San Pietroburgo - Prospettiva Nevsky

 

(non sono solito agli sfoghi sul blog… scusate… ma mi sento così stanotte.. non ho sonno… e non voglio fare il madornale errore di andare a cazzeggiare fuori dal mio cortile, questa volta ^_^" )